Per iniziare questa mia storia vera, anzi verissima, devo fare una precisazione.
Nella dieta a punti ogni tipo di cibo è classificato tenendo conto degli zuccheri, solo di quelli e quindi non delle calorie .La frutta infatti, possiede scarsissime calorie ma un punteggio elevato di zuccheri. Ad esempio tre fichi contengono 31 grammi di zuccheri equivalenti a 141 calorie,e sono proprio di questi che dobbiamo farne uno scarso consumo tenendo anche presente che pane, pasta e riso contengono amidi che poi si trasformano in zuccheri. I punti giornalieri che si possono accumulare in un giorno se si vuole dimagrire, sono dai 40 ai 60.
Proemio.
Era l'ottobre del 69. A giugno avevo finito le superiori e quindi mi ero iscritta a lettere all'Università di Verona. A lettere eravamo quasi tutte donne, donne a dir la verità sul timido andante. Erano altri tempi e quasi tutti avevamo avuto dei genitori abbastanza severi con noi( mia mamma vecchia bavosa maestra scommetto lo fosse più di tutti) che ci avevano tenuto tanto in casa, e poi custodite in un collegio.
Quindi per noi, andare via dalla pia dimora per vivere indipendenti in un appartamentino autonomo, significava poter fare una vita libera e magari anche un po' libertina. Una cosa fuori di testa! Nessuno che ti controllava quando uscivi quando rientravi chi frequentavi, eccetera .Certo eravamo delle brave studentesse, frequentavamo regolarmente le lezioni e studiavamo anche. Durante il giorno. Ma la sera la sera no! era tutto un susseguirsi di aperitivi, cene. cenette spaghetti a mezzanotte. Se poi aggiungevamo che girando da una casa all'altra come ospiti, cosa si poteva portare per sdebitarsi? un bel plateau di pastine di Perlini, la più buona pasticceria di via Cappello o di dolcetti fatti in casa. Dai una sera, dai un'altra ci scofanavamo giù bignè cannoli ciambelline di frutta, babà a manetta e così: su la pancia, su i fianchi, su le cosce, su il culo! Eravamo diventate tutte delle belle pollastrelle all'ingrasso. Proprio tutte no, perché c'erano anche le fortunate con il metabolismo accelerato:queste invece di mettere su ciccia, dimagrivano.
E così, come ho detto poc'anzi, in aprile raggiungemmo il peso forma, forma nel senso di forma di formaggio. Tutte veneri del Botero, quando proprio l'estate incalzava. Da qui la sacrosanta decisione: dovevamo buttarci assolutamente su una dieta che ci aiutasse a permetterci di indossare i nostri vecchi costumini da bagno. E miracolo!
Scoprimmo la Dieta Punti uscita proprio due mesi prima sulla rivista Grazia. Da lì il nostro giuramento di Pontida “magre adesso o mai più!" Avevamo esattamente 56 giorni per metterci in riga. Porco can! Ce l'avremmo fatta. Eccome se ce l'avremmo fatta! E quindi incomincio' la nostra santa, benedetta, immacolata vita di sacrifici. Allora riflettemmo bene. In zona Università c'era una vecchia trattoria “ da Scalin”, solitamente frequentata da studenti e il padrone era il signor Giuseppe, tipo grassotello, lunghi baffi neri alla tirolese, e svelto come una lepre. Quello sarebbe stato proprio il nostro posto ideale per i nostri pranzi : tre salette con un arredo di poche pretese, tavoli lunghi e stretti dove tu ti potevi sedere anche in compagnia di gente che non conoscevi e prezzi onesti.
Un giorno qualunque, sabato e domenica esclusi:
Flavia (la sottoscritta, di Riva del Garda, cinque anni di collegio alle spalle, un po' imbranata, molto socievole, studiosa -se non ero giusta con gli esami mia madre mi avrebbe tagliato i viveri-): "signor Giuseppe per me pasta al pomodoro -12 punti- un' insalata mista - 3 punti- 1 mela" - 18 punti- totale 33 punti. Giovanna (sosia di Patty Pravo, se la tirava infatti un bel po', modenese quindi esuberante, poco applicata -ci ha impiegato 8 anni o giù di lì per finire): "Giuseppe, per me invece pasta al ragù -15 punti- e una pera”- 25 punti- totale 40 punti. Marinella (di Brescia, magra, tipo la Longa dei Malavoglia, col complesso di non averla ancor data via, studio altalenante, sempre con un litro di profumo alla violetta addosso, grande fumatrice, un po' stordita ): “Io invece signor Giuseppe vorrei un risotto alla milanese -27 punti- due albicocche" -10 punti- totale 37 punti. Marina( pure lei modenese, belloccia, con le lentiggini, soprannominata “ gattamorta sciupa famiglie”, un bel po' svalvolata, studio abbastanza assiduo): "Io invece un piatto di turtelèn -23 punti- una pesca" -10 punti- totale 33 punti. Nadia (di Arco se la tirava pure lei. Spendacciona su vestire -accappatoi di seta- e chi se li sognava? Profumo fisso di Dior, Diorella se ben ricordo, regolare negli esami. E si é pure maritata bene. Si è sposata un nipote dei Singer, quelli di Milano delle macchine da cucire, e adesso trascorre la maggior parte del tempo su uno yacht attraccato al Club Adriaco di Trieste): "io vorrei scaloppine -8 punti- patate lesse -21 punti- una banana- 10 punti" -totale 39 punti. Berica (di Valdagno nasino all'insù, riccastra, Fulvia cupè bianca targa VI153201 con modi di fare molto bon ton, abbastanza applicata): "per me una cotoletta alla milanese-15 punti-,patate al forno -13 punti- e una mela"-18 punti-totale 46 punti.
Carla (di Trento, mia compagna di appartamento, sportiva, riccastra pure lei, per niente assidua nello studio. Invece di venire a lezione si portava giù gli stivali da cavallo e andava quasi tutti i giorni a montare a Illasi; mi faceva molto incazzare quando portava a casa ad asciugare la coperta del cavallo, occupando tutto il bagno). Beh Carla era spesso assente, assente ingiustificata e quindi niente ordini al signor Giuseppe.
Ma la sera. La sera andava di pollo lesso,- zero punti- o di un pescetto lesso- o di un piattino di bresaola- zero punti- .Tutte Insomma cercavamo di stare dentro i famosi 60 punti. Certo che con questa specie di pseudo cena l'appetito veniva scemando e io diventavo pian piano un pollo lesso (io avrei preferito a dir la verità diventare un pesce lesso che mi piaceva di più, ma le nostre cucine non conoscevano proprio l'esistenza delle cappe aspiranti).
Certo che prima di mettere in bocca qualcosa facevano subito due conti. Cappuccino al bar Sanpaolo? La tazzina di caffè con latte più zucchero erano ben 8 punti e se per caso ci aggiungevi una squallidissima -si fa per dire- brioche, i punti sarebbero saliti a 38, praticamente il quasi totale consumo giornaliero. Una tragedia erano anche gli aperitivi. Si andava tutti in compagnia al Caffè Impero di Piazza Dante. Noi donne puntavamo sul Campari -6 punti- o sul Martini -8 punti-( i crodini non c'erano ancora ) con il companatico di patatine -4 punti-, noccioline -15 punti- e pistacchi -12 punti-. E deleterio era anche andare a mangiare la pizza. La nostra pizzeria preferita era La Costa -sempre in Piazza Dante-. Tutte le pizze indistintamente partivano dai 28 punti in su. La napoletana 28 punti, la quattro stagioni 32, la quattro formaggi 33, una birretta 2 punti, una coca-cola 25 punti.
E qualche volta, la sera, poteva anche capitare che venissero a rimorchiarci i tre bellocci di economia, ossia Gege, Aurelio e Gigi Libico (suo padre era un petroliere della Libia e lui girava con una Zagato gialla, che teneva scoperta anche in pieno inverno.), tutti e tre con molte conquiste amorose ma esami zero, per portarci alla Bottega del Vino dove si potevano assaggiare salami speciali e formaggi di montagna. Dai, coi salami e prosciutti i punti erano pochi, ma quando si arrivava i formaggi stagionati ti beccavi una bella stangata !15 punti solo per 50 g di vezzena e 30 per 50 g di pecorino. Per non parlare di quando si arrancava sotto un sole di 30 gradi per raggiungere la gelateria Cordioli vicino a Piazza Erbe, un piccolo cono di gelato alla frutta 15 punti, se invece lo prendevi con le creme 20 punti.
L'avete capito no? Noi, per niente sgarruppate, possedevamo un sano trucco: in un giorno cercavamo di contenerci dentro i 40 punti.
Perciò è chiaro che siamo dimagrite. Infatti arrivate ai primi di giugno salimmo sulla bilancia: io avevo perso 9 kg, in pratica avevo raggiunto il peso di quando ero arrivata a Verona e le mie amiche di merende idem, ad eccezione della Marina che era cresciuta di 3 kg (e ti credo: stazionava tutta la notte davanti al frigorifero ). Era scesa di 6 kg anche la Marinella, che per diventare magra aveva raddoppiato l'uso delle sigarette -convinzione di cui era una forte paladina e per questo aveva tentato di spingerci tutte al fumo- quando arrivava nelle nostre case ci affumicava tutte... la odiavamo...E la Berica non era ingrassata neanche di 1 grammo : era rimasta il solito “ciuìn”.
Ancora mille grazie dietapunti malandrina!
Nb: Dopo 50 anni io mi incontro ancora sempre con la Carla ( che adesso ha il trip dei cani. Alleva dei border collie ,a cui tenta invano di insegnarli a raggruppare le pecore di un gregge, e per l'occasione si è fatta arrivare dall'Irlanda 11 pecore...) e con la Berica(con cui condivido tutti i viaggi).
Che sono anche adesso dei fuscelli.
(beh anch'io mi difendo bene...se è per quello!)