Martino.Il bambino segnatempo.
Era il primo giorno di scuola di tanti anni fa.E come tutti i primi giorni di scuola gli alunni erano convocati nell'aula magna.Lì,il preside dava il via all'anno scolastico facendo il solito logorroico noiosissimo discorso che concludeva facendo gli auguri a tutti i presenti di un buon inizio di scuola.Poi invitava le classi seconde e terze di mettersi in fila e accompagnate dall'insegnante salire ai piani ed entrare nelle loro aule.Per le prime invece la faccenda era diversa : leggeva ad alta voce il nome e cognome di ogni ragazzo che avrebbe formato la prima A,poi di seguito i nomi di quelli della prima B,e quindi i nomi della prima C e quindi quelli della prima D. A me toccava quest'ultima.Gli alunni si spostarono perciò sul corridoio,composero alla bel e meglio una fila strampalata,e mi seguirono fino al secondo piano.L'aula era dislocata proprio alla fine di quest'ultimo già con la porta aperta.E qui cominciò il putiferio.Si accalcarono tutti sull'entrata entrando di corsa spingendosi per accapararsi-naturalmente-gli ultimi posti !.Ai meno svelti toccarono per forza i banchi davanti.Notai subito il biondino con gli occhi azzurri : lui,pur entrando tra i primi si era piazzato in prima fila,accanto alla finestra.Nei giorni seguenti feci ovviamente io gli spostamenti.Invitai a venire davanti alla cattedra i più irrequieti o i molto distratti .Lasciai però Martino-questo era il suo nome-nel posto che si era scelto : era un bambino tranquillo che non dava problemi.O meglio un problema serio l'aveva : invece di guardare in avanti con il viso verso l'insegnante,stava sempre girato a destra verso la finestra.E a niente servivano i nostri richiami,E dico nostri perchè si comportava così anche con tutti i miei colleghi.Passarono due mesi e la situazione non cambiava.: i suoi occhi erano puntati sempre verso la finestra.Osservando bene notai anche che quando c'era il vento lui dondolava il capo come si cullasse seguendo il movimento delle foglie del pioppo che stava in giardino,albero i cui rami arrivavano fino davanti alla famosa finestra.
Un giorno ,durante la pausa delle dieci,mi si avvicinò Raffaele,il suo compagno di banco : mi disse che Martino era un mago : indovinava sempre le previsioni del tempo del giorno dopo.Lì per lì non diedi molto peso alla cosa,ma quando vidi che alla fine di ogni mattina molti ragazzi della classe andavano a chiedergli che tempo avrebbe fatto il giorno dopo,mi incuriosii.E cominciai a interrogarlo anch'io." Martino che tempo farà domani ?"E lui puntuale ."Ci sarà il sole fin verso le quattro ma poi dopo incomicerà a piovere ". My God ! non ne sbagliava una ! E così Martino diventò il " segnatempo" della scuola.Tutti -alunni e insegnanti compresi- ad andare a chiedergli le previsioni del tempo.
Giunsero le udienze ed io fui molto felice di conoscere sua madre : era una donna dolcissima ,anche se molto decisa .Le esposi la situazione scolastica del figlio: i voti in tutte le mie materie erano discreti. Non mi piaceva invece il suo atteggiamento in classe : seppur attento alle lezioni-nel senso che se lo invitavo a ripetere quello che avevo spiegato era più che preparato- stava sempre a guardare fuori dalla finestra.E poi c'era la storia delle previsioni del tempo...di questa sua dote ne parlavano ormai tutti.
La signora mi diede subito la spiegazione.. Martino era un bimbo bielorusso che lei aveva adottato otto anni prima-lui adesso ne aveva undici -.Era andato a prenderselo lei in quell' orfanatrofio,e tra le duecento creature stipate in quell' istituto aveva scelto proprio lui,quel bambinetto esile dagli occhi azzurri che alla sua vista si era nascosto dietro a una tenda.Certo che guardava sempre fuori dalla finestra! Nel collegio-se si può chiamare così -tutti i piccoli vivevano all'interno di un box -,quattro in ognuno di essi-fatto di legno con le sponde abbastanza alte.Le " badanti " erano solo una decina e quindi avevano risolto il problema del controllo dei piccoli sistemandoli in quel modo.Naturalmente i box erano ampi e dentro c'erano pure i giocattoli....E quello di Martino era proprio posizionato davanti a una finestra : il suo unico contatto col mondo esterno era rappresentato dunque solo da quel pezzettino di cielo che lui vedeva attraverso i vetri.E davanti alla finestra c'era proprio un albero....Certo che lui riusciva a prevedere il tempo...quel cielo lui l'aveva osservato proprio bene e probabilmente dentro di lui aveva anche imparato a sentire i mutamenti del tempo........Mi emozionai. Non potevo credere a questa storia..Ecco qual'era il dolce-amaro segreto di Martino !
PS: Ora Martino è diventato grande. :Lavora nella falegnameria di suo padre.Ha anche una morosa.E non guarda più fuori dalla finestra.Ma riguardo alle previsioni del tempo qualche volta ci azzecca.Solo qualche volta però.
NB:Questa è una storia vera.
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