sabato 21 settembre 2013

Via San Giacomo numero ventuno : il dottore degli uccelli.

Via  San Giacomo numero ventuno : il dottore degli uccelli.


 Assieme alla mia amica Simonetta mi recai prima al Poli a comprare sacchettini e scatolette di mangime per uccelli. Parcheggiammo in Via S.Giacomo numero ventuno davanti al cancelletto di legno che era semiaperto.Salimmo la scala esterna ed entrammo senza suonare-come mi aveva raccomandato Ale-
Ci venne incontro proprio lui, il "dottore degli uccelli",ma lui questa volta disse " venite con me ",vi faccio vedere i miei "pazienti". Lo seguimmo fino all'ultimo piano e aperta quella porta..........ci trovammo dentro un mondo che non avevamo mai visto nè immaginato : stavano svolazzando liberi, sopra le nostre teste, almeno un decina di uccellini...e badate bene nel soffitto c'era un lucernario aperto da cui avrebbero potuto tranquillamente uscire... Marco ci spiegò che quelli dopo essere stati curati,avevano scelto di rimanere lì con lui.! Infatti prese in mano una tortora e la mise sopra la mia spalla.Questa non si mosse, anzi avvicinò il becco vicino alla mia guancia come volesse darmi un bacino. Lei è "Fortunata" e le ho dato questo nome perchè era finita dentro una campana che suonava e si è salvata per miracolo.Poi prese al volo una rondinella che posò sulla spalla di Simonetta.Questa è "Veronesa" chiamata così perchè me l'hanno portata  da Verona,poi prese nelle sue mani Cip e Ciop  due canarini.....Quindi da una gabbia tonda usci fuori-naturalmente la porticina era aperta-un pappagallo dalle ali verdi rosse e gialle.Era Billy che alla vista del suo padrone incominciò a gracchiare " fame,fame " e Marco:"Porta pazienza vengo subito". Io e Simonetta eravamo dolcemente stravolte...non avevamo mai visto una cosa del genere. Poi osservammo il resto della stanza,che era una grande mansarda  dotata appunto di una vasistas che serviva a dar fresco  e da cui Marco avrebbe fatto uscire a prendere i il volo gli uccellini guariti. In mezzo a tutti quei ventilatori che andavano ai cento all'ora-era agosto e le mansarde sono particolarmente calde-mettemmo a fuoco quello spazio : c'erano gabbie piccole e grandi dappertutto,con dentro appunto gli ospiti da curare.A quelli più piccoli o più deboli dava il mangime ogni due ore...quindi stava appresso loro anche di notte ! E questo "lavoro" lui lo faceva da sempre : a partime quando lavorava in cartiera..e a tempo pieno da quando era in pensione.Lui aveva sempre accettato tutti gli uccellini che gli portavano ed era riuscito a guarirne tanti...poi finita la degenza, li metteva sulla finestrella affinchè prendessero il volo.In questa sua missione era però aiutato da Nina sua moglie,a cui prima di sposarla aveva detto: "ricordati che se prendi me, devi prendere anche  i miei uccellini"..Anzi se scendevamo al piano di sotto ce l'avrebbe presentata.Eccola qua -mi dissi-la donnina piccola piccola col sorriso grande di cui mi aveva parlato Ale.Le stringemmo la mano e le dicemmo ciao.E qui notammo che lei non  rispondeva ma ci fece un cenno con gli occhi. "Non può sentirvi- disse Marco- perchè Nina è sordomuta !" L'abbracciammo forte e lei ci fece capire che voleva farci vedere qualcosa di speciale...Intanto aveva messo su la moca ,,, Marco entrò nella stanza da letto e ne uscì  con un pappagallino blu e verde sulla spalla.... Sua moglie aveva versato la bevanda in una tazza alta .Lui pose Cochi-questo era il suo nome-sul tavolo e.lui....col becco,come sua abitudine giornaliera, si mise  a sorseggiare il suo caffè.....Ci mostrò poi il premio che quest'anno gli aveva consegnato il Comune di Riva: una grande targa d'argento con sopra scritto " A un grande amico della terra : Marco Rigatti ".Si era fatta l'ora di cena e infatti Nina stava apparecchiando la tavola.Io e Simonetta stringemmo al petto tutti e due..".A proposito -gli dissi- ero venuta per sapere come sta Chiodo.!"(un piccolo anatroccolo appena nato che Ale aveva trovato fradicio e tremante sulla spiaggia dentro una scarpa di un surfista )   "Tutto a posto "-mi rispose-"Stamattina l'ho portato al lago e lui ha preso subito  il largo...!"

PS :Questa è una storia vera.Perciò se anche voi avete un uccellino da curare,portatelo in via sangiacomo numero ventuno.Lì troverete il "dottor Gianni"che se ne prenderà cura.

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