La signora Tina, 92 anni, si è vestita di tutto punto: un
leggero rossetto rosato, tailleur grigio con sotto una camicia bianca con
vollaint, collana di perle, orecchini in pandant, scarpe marron a mezzo tacco,
borsettina marron a spalla; e sta posizionata accanto al termosifone.
Aspettando. La porta a vetri si apre ed entra la SignorinaBionda : “E’
arrivato Giorgio (pronunciato con due O chiuse) ? Giorgio (pronunciato con due
o chiuse) è arrivato ? Io sono pronta per Sanremo”.
Ma la SignorinaB. : “Tina, ma ti sembra che oggi ci sia un
così bel tempo per andare a Sanremo?! Piove che dio la manda !”
Alchè la signora Tina, “Beh non importa, Giorgio
(pronunciato con due O chiuse) verrà domani. Vero che verrà domani Giorgio
(pronunciato con due O chiuse) ?”Quindi apre la sua borserttina, tira fuori i
fazzoletto pizzuto, ci da una soffiatina e poi dando un’alzatina alla spalla
destra si avvia zompettando verso la sua stanza.
Intanto la SignorinaBionda entra nel suo sgabuzzino e
sfoglia le cartelle: tutto a posto, nessuna novità, il che significa andare
alla 318 a controllare la pressione, alla 342 a misurare la glicemia, alla 346
a fare l’enoxaparina, alla 348 a dare l’antidepressivo, alla 350 a controllare
se la Dora è riuscita ad andare in bagno…. E comincia il suo giro
ordinatamente. Come sempre compare dal nulla Carmelina(88 anni) :“Ah che bello
sei arrivata! Posso venire con te?” E le mette il braccio sotto il suo,
strampegandole dietro come un passerotto. Quindi la SBionda deve entrare
nella 318: “Come andiamo oggi? Passata la febbre? Prendiamo la pressione“, Rosy
le porge il braccio destro e ubbidiente tiene la mano ferma. “ La minima
è troppo alta, ma hai preso la pastiglia Rosy?”, “Certo che l’ho presa,
gioia”, “ Ma se ne vedo una qui sul piattino... “, “...Oh scusami gioia, ho
proprio la memoria che funziona male “, “Su su alzati seduta che la prendiamo
adesso”. E Carmelina, fuori, immobile come una statua, ritta in piedi ad
aspettare. Con le mani in tasca della vestaglia e un sorriso largo fino alle
orecchie.
Arrivano alla 320, “Ehi Marisoti come stiamo ?”,
“Sono qui che mi guardo il Berlusca alla tele. Sentito ? Ha appena detto
che si è preso una morosa di 50 annidi meno. Quello lì non è mica normale, anzi
è un vero perverso. Ma come si fa a mettersi con una bambina ?”, “ Ma Marisoti
la bambina ha 28 anni ! E poi che c’è di male ?”, “Dico che quello
lì è un pedofilo, che si vergogni ! Glielo dice una signora che di anni ne ha
102 ! “,“ E vabbè dai, spererà di farsi un po’ di pubblicità in più visto che
si è candidato alle europee”.”Macchè europee, ma chi lo vuole quell’imbalsamato
? Ha definito la sua Francesca una sinfonia. Altro che sinfonia. Quella è
furba come il diavolo. Ha trovato il piccione imbesuito da spennare. Se ne
accorgerà in fretta. E poi ha anche detto che la giustizia italiana è una cosa
merdosa…” “Mary, ma ha detto proprio così ? cioè merdosa, alla televisione ?””
Sissignora, ha detto che la giustizia italiana è merdosa perché invece di
assolverlo lo hanno mandato ai servizi sociali.”
E Carmelina, che di cultura ne ha pochissima -anzi
negli ultimi tempi ha perso anche quella che aveva, per via della demenza
senile galoppante - da’ uno strattone alla Sbionda “Non voglio parlare mai
più con quella lì, vuole sempre fare la maestrina dalla penna rossa
a tutti!”(in effetti la Marisoti era stata un'insegnante elementare).
Si passa alla 322. “Oddio, dove è finita l’Eldina?... Ehi
Mario, (il collega della sbionda),qui manca l’Eldina, dove è andata? non l’ho
vista sul corridoio!”, E lui: “Te lo dico io dov’è: Ugo, chiamatemi l’Ugo!”.
Ugo (50enne con la sindrome di Dawn) arriva quasi, dico quasi di corsa-si fa
per dire perché in realtà è un po’ insemenito, un insemenito buono però-
“A rapporto, che c’è Mario ?” , e lui “ Te lo dico io cosa c’è ! Hai
portato al bagno l’Eldina ?”, “ Certo che ce l’ho portata.”, “ Ma sei andato a
riprenderla ?” , “ Veramente non mi ricordo, anzi sì, adesso me lo ricordo, mi
sono dimenticato di andare a prenderla. Ma poi posso dire una cosa? mi sono…mi
sono rotto i coglioni-sacrosante parole sue- di spingere quella carrozzella che
va sempre storta.” ”Ugo senti. Della carrozzina ne parleremo un’altra
volta, ma adesso vai a riprendere subito l’Eldina e chiedile scusa per averla
lasciata un’ora in bagno“, “Ai suoi ordini capo”. Lo segue anche la Sbionda,
perché l’Eldina avrà bisogno di essere consolata, é già la terza volta questa
settimana che Ugo la porta al cesso e poi se la dimentica dentro.
Stanza 324: “Cesare come andiamo ? “ “Bene, ma ho fame. Mi
potete portare adesso il pranzo? “ “Adesso? Ma hai fatto colazione un’ora fa!
“”E’ lo stesso. Io voglio il pranzo adesso.”” Ma Cesare la cucina ci manda su
il pranzo a mezzogiorno, non prima !”. E allora lui si mette a
piagnucolare disperato e niente lo può consolare. E’ da cinque anni che fa così
tutti i giorni. E’ perché-hanno spiegato-lui quando viveva a casa sua, subito
dopo pranzo, veniva a trovarlo la figlia. Ma da quando lo hanno messo
qui, sua figlia non si è mai vista -si è trasferita tra l’altro, per sfiga a
Messina--.E lui, gravemente parkinsoniano, non riesce a capire questa cosa. Si
ricorda solo che subito dopo mangiato Nunzia veniva a fargli visita. Perciò
vorrebbe chiedere due pranzi al giorno se potesse, perché così le speranze
diventerebbero due.
Si fanno le dieci. E tutto tace .Gli ospiti
dell’albergo.”Belsorriso gioioso”, sono tutti nei loro letti a dormire.
Ma nella 330 qualcosa si muove. Il signor Eugenio, pian
piano esce dal suo letto. Aiutandosi con le stampelle, si veste: camicia
bianca, cravatta, calzoni grigi, scarpe alte e poi indossa l’ultimo indumento
che più lo soddisfa: la sua bella giacca verde con sulla spalla i gradi di
colonnello. Si siede sulla sua carrozzella, esce sul corridoio e comincia il
suo giro di ronda, come aveva fatto per cinquantun anni, visto che adesso di
anni ne ha 84.Entra nelle stanze una a una, e con la luce della sua piletta,
controlla letto per letto…tutti i soldati del suo battaglione devono
assolutissimamente, fottutissimamente essere nelle loro brande a
quell’ora…perchè il giorno dopo, svegli all’alba per le esercitazioni……Solo
quando entra nella camera della Marisoti succede un po’ di casino, il solito
casino sciamannato.
La Marisoti, che nonostante la sua età, è la più
vispa di tutti, si addormenta sempre tardi, e lei l’Eugenio non lo sopporta,
anzi quasi lo teme. Così appena che sente quel silenzioso cigolio delle ruote
della carrozzella avvicinarsi al suo letto, si attacca subito al campanello… e
comincia a sbraitare:” E’ arrivato l’Eugenio. Io non voglio l’Eugenio. Per
favore portatemi via l’Eugenio. E quando la sbionda arriva ansimante su
al terzo piano, l’Eugenio è già bello che sparito... e’ lì che dorme come un
angioletto nel suo letto (naturalmente vestito sotto le coperte e con gli
occhietti chiusi per finta ). E questa cosa tremebonda accade tutte le sere,
per 365 giorni all’anno, moltiplicati per sette, dato che il colonello è
ricoverato lì da sette anni, in pratica da quando l’ictus gli ha tolto
l’uso delle gambe e anche un po’,-anzi un po’ tanto - del cervello.
A proposito del signor Eugenio , lui fin quando
stava bene, deve esser stato uno slandrone di prima categoria. Perché la
sbionda riceve spesso delle telefonate strane. “Pronto ? Sono Assunta, la
moglie del colonello, posso parlare con mio marito ?” “Certamente signora, le
passo la linea”. Dopo 10 minuti seconda telefonata. “Pronto sono Assunta, la
moglie del colonnello, posso parlare con Eugenio ?” “ Scusi signora, ma è
successo qualcosa ? Ci siamo sentite dieci minuti fa”…”Ah sì ? Ascolti bene
signorina, quella non era la moglie, perché l’unica moglie sono io, capito ?
Capito signorina ?!”.
PS: questa storia è totalmente vera. Mi è stata raccontata
dalla Sbionda!
Nessun commento:
Posta un commento