martedì 29 luglio 2014

Dice la SBionda...

Dice la SBionda...

Mia nonna novantacinquenne mi diceva sempre che ci sono tre cose importanti della vita da non dimenticare mai: la prima è che per nessun motivo ci si deve stancare di guardare il mondo con lo stupore di occhi bambini, la seconda è che si deve sbagliare cocciutamente per imparare meglio e la terza, prepararsi a compiere 96 anni... In una maniera insolita, ho pensato a queste parole il mio primo giorno di lavoro qui a *** (precisando subito che non c'era traccia di stupore nei miei occhi, ma solo terrore!). Mi sarei spinta verso qualcosa di sconosciuto e imprevedibile, più o meno pronta a verificare quello che avevo imparato e imparare a conoscere qualcosa di nuovo. I primi giorni si concentra la fretta di sapere, attraverso l'ansia di essere corretti, di accumulare nozioni e di dissipare dubbi. Certo, il ricordo di me che corro all'impazzata nei corridoi non è ancora sbiadito, ma mai come adesso capisco che lo stupore con cui mi sono immersa in questa esperienza e le batoste che hanno mostrato la buona strada, mi hanno permesso di intendere piano piano questa realtà. Che racchiude dentro di sé un mondo intero e molto complesso, brulicante di storie. Qui, fuori dal recinto ospedaliero, mi sono messa in ascolto e ho scoperto il valore della persona che si considera quando la si accudisce, la si cura e la si medica. Le emozioni belle e quelle più difficili fanno il paio tra di loro e ti prendono alla sprovvista, ma quello che rimane infine sono una somma di carezze gentili. Vorrei ringraziare tutti gli ospiti che mi hanno permesso di entrare nelle loro vite e tutti voi in generale ( tutta la “squadra”e tutti i preziosi volontari) che mi avete accolta. In questo tempo ho attinto da voi, che siete e sarete sempre la mia grande risorsa!

PS: Sono molto orgogliosa di poter pubblicare queste 20 righe che la SBionda ( 22anni e alla sua prima esperienza) ha scritto dedicandolo ai suoi ospiti dell'albergo "Bel sorriso gioioso" in cui lavora.


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