Dice la
SBionda...
Mia nonna novantacinquenne mi diceva sempre che ci sono tre
cose importanti della vita da non dimenticare mai: la prima è che per nessun
motivo ci si deve stancare di guardare il mondo con lo stupore di occhi
bambini, la seconda è che si deve sbagliare cocciutamente per imparare meglio e
la terza, prepararsi a compiere 96 anni... In una maniera insolita, ho pensato
a queste parole il mio primo giorno di lavoro qui a *** (precisando subito che
non c'era traccia di stupore nei miei occhi, ma solo terrore!). Mi sarei spinta
verso qualcosa di sconosciuto e imprevedibile, più o meno pronta a verificare
quello che avevo imparato e imparare a conoscere qualcosa di nuovo. I primi
giorni si concentra la fretta di sapere, attraverso l'ansia di essere corretti,
di accumulare nozioni e di dissipare dubbi. Certo, il ricordo di me che corro
all'impazzata nei corridoi non è ancora sbiadito, ma mai come adesso capisco
che lo stupore con cui mi sono immersa in questa esperienza e le batoste che
hanno mostrato la buona strada, mi hanno permesso di intendere piano piano
questa realtà. Che racchiude dentro di sé un mondo intero e molto complesso,
brulicante di storie. Qui, fuori dal recinto ospedaliero, mi sono messa in
ascolto e ho scoperto il valore della persona che si considera quando la si
accudisce, la si cura e la si medica. Le emozioni belle e quelle più difficili
fanno il paio tra di loro e ti prendono alla sprovvista, ma quello che rimane
infine sono una somma di carezze gentili. Vorrei ringraziare tutti gli ospiti
che mi hanno permesso di entrare nelle loro vite e tutti voi in generale (
tutta la “squadra”e tutti i preziosi volontari) che mi avete accolta. In questo
tempo ho attinto da voi, che siete e sarete sempre la mia grande risorsa!
PS: Sono molto orgogliosa di poter pubblicare queste 20
righe che la SBionda ( 22anni e alla sua prima esperienza) ha scritto
dedicandolo ai suoi ospiti dell'albergo "Bel sorriso gioioso" in cui
lavora.
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